Il barometro viene utilizzato principalmente nel campo della meteorologia, cioè il ramo di scienze della Terra che si occupa dello studio dei fenomeni fisici che avvengono nell'atmosfera terrestre. L'osservazione dei fenomeni meteorologici e il tentativo di una loro predizione trova radici antichissime che si collocano ancora prima della civiltà greca nella linea del tempo. Tavolette a caratteri cuneiformi derivanti dai babilonesi e perfino l'antica Upanishad indiana contengono tracce di osservazioni del meteo.
Tuttavia Aristotele viene considerato il vero fondatore della meteorologia grazie al trattato "Meteorologica" che scrisse nel 350 a.C.. Ogni tentativo del mondo antico di prevedere il meteo si basava sulla profezia, sulla divinazione e sull'astrologia, ma ciò non limitò di certo lo spirito di osservazione nei secoli a venire.
Il frontespizio del trattato di Aristotele
Dal XV secolo inoltre incominciarono a comparire i primi strumenti di misura dei parametri meteorologici tra cui appunto il barometro. Un primo tentativo di separazione tra profezia e meteorologia avvenne grazie agli studi dell'ammiraglio Fitzroy, considerato uno dei padri della meteorologia sinottica. Tuttavia non prima del 1922 si fece un primo decisivo passo, quando Lewis Fry Richardson dimostrò che le piccole variabili delle equazioni della fluidodinamica incidevano sul meteo e realizzò uno schema di calcolo per la sua predizione. Purtroppo l'elevato costo computazionale delle operazioni costrinse all'attesa dei primi computer negli anni '60 per un chiaro modello matematico. Oggi queste previsioni sono rese ancora più affidabili grazie a sonde spaziali e satelliti che facilitano la misurazione delle variabili.
Satellite per le rivelazioni meteorologiche
La parola meteorologia deriva dal greco antico μετέωρος metéōros (meteor) and -λογία -logia (-(o)logy).
link di riferimento: https://en.wikipedia.org/wiki/Meteorology
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